Perché il moderno non cancella mai l’antico, ma lo rilegge e gli affianca nuovi canoni. In tempi assai più vicini a noi ed in ambito musicale, troviamo un Jimi Hendrix che ascolta Richard Strauss, un Charlie Mingus che non passa giorno senza sentire Bach (e magari Schoenberg), un Keith Jarrett che interpreta Mozart e Haydn e un John Surman che riscopre il tardo Rinascimento di John Dowland in ben due dischi.
Dall’introduzione di D. Arecco e G. Cardellicchio
In uscita nei prossimi giorni il nuovo volume della collana I Quaderni di Minerva, dedicato al rapporto fra antico e moderno.
Tema eterno, oggetto di dibattiti infiniti, ma i saggi raccolti in questo volume riescono a declinarlo attraverso i raffinati strumenti della storia culturale, guidando il lettore lungo un sentiero che attraversa i vari campi del sapere, con una spiccata predilezione per l’approccio interdisciplinare e gli sguardi inconsueti.